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martedì 16 dicembre 2014

NORA



Era una strana donna Nora; in sella ad una bicicletta che aveva da tempo perduto la lucentezza la vedevi in ogni strada o piazza del paese.
Sempre di corsa perché a lei le cose piaceva farle così , di getto.
Non si concedeva tempo , voleva donarlo agli altri ; voleva che le persone sentissero di essere se non capite quantomeno ascoltate.
Quante soste nella sua giornata durante il suo giro quotidiano; una parola gentile all'ortolano , due chiacchiere in lavanderia,comprare il giornale come fosse un rito e leggerlo su una panchina della piazzetta accanto al fornaio dove il profumo di pane l'inebriava quasi .
Per quella piazzetta passavano tutti ed era semplice fermarsi a parlare con Nora, non si spazientiva mai , aveva sempre quello sguardo attento di chi aspetta una confidenza .
Non dava consigli ne pareri , ascoltava e basta.
A chi le avesse chiesto se fosse felice avrebbe risposto di sì ; le era costata molto la felicità ed ora che ne conosceva l'inestimabile valore voleva che tutti lo fossero.
Aveva molto amato,ancora amava di quell'amore che non abbraccia, non può, ma sfiora come una carezza la memoria.
Vide le sue spalle andare via di malavoglia,non si volse mai indietro a guardarla e fece bene .
Nora ebbe la certezza d'essere nel giusto ; era il loro ultimo gesto d'amore e di libertà.
Nora capì che sarebbe stata felice solo se lo fosse stato lui .

Riprese la bicicletta e s'allontanò .

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