benvenuti

I cuori puri sono i benvenuti....per tutti gli altri c'è speranza.

martedì 5 luglio 2016

Il sapore dei ricordi



Stretto il legame fra odori,sapori e ricordi,una sorta di porta sul passato.

La merenda, lo spuntino che è quasi un premio,variato e gustoso.
A tre anni lasciavi il triciclo e per te la nonna aveva preparato un piccolo conforto,pane burro e zucchero o un assaggio di gnocco,alternando il dolce al salato.Un formaggino spalmato su un cracker.
E frutta, secondo la stagione e le possibilità.
Crescendo per la frutta andavo alla fonte ; a poca distanza da casa una signora anziana e gentile ci lasciava cogliere le amarene , arrampicavamo agili e fra noi e gli uccellini le ripulivamo la pianta .Qualcuna la portavamo a lei per ringraziare.Stessa cosa per prugne albicocche e uva; le mele mi entusiasmavano meno ai tempi.Una costante era sempre comunque il pane,abbinato a qualunque cosa,una fetta di salame o un quadretto di cioccolata.
Tranquilli, la mia generazione non conosceva il flagello dell'obesità; tanto gioco e movimento riportava in pareggio il bilancio energetico; non dimentichino i genitori di oggi che non esiste solo il cellulare e i giochini solitari e sedentari.
A dieci anni, abitavo al sesto piano e ai minori di dodici non era permesso avere la chiave dell'ascensore, avevo già smaltito la merenda prima ancora di essere andata a prenderla.Quando la pigrizia estiva l'aveva vinta,campanello"Buttami un panino" e incredibilmente sempre preso al volo,incartato ovvio.
Certo non sono mancati i pomeriggi piovosi davanti alla tv a sbocconcellare schifezze, popcorn, patatine,salatini .
Poi cresci e i gusti si affinano.
Al pomeriggio di ritorno da scuola i "Sottomarini " della Tavernetta o una coppa di gelato al Frigidarium, una cioccolata con panna nella stagione fredda.
Thè freddo e chiacchiere con gli amici e in un attimo hai 18 anni.
Ci saranno tante altre merende ma il gusto di quelle dell'infanzia prima e dell'adolescenza poi conserveranno sempre il loro inconfondibile sapore,la voglia di crescere e conoscere.
Coltiviamone il ricordo perché non ci abbandoni mai,fino alla fine.



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martedì 21 giugno 2016

DALLA CLAVA A PARIGI



Erano i primordi , quando con una clava si spaccava la testa a chi avesse il dolo di appartenere  ad una tribù rivale.
Netto il taglio di un'affilata selce separa il cranio dal corpo così che i vincitori possano giocarci a palla, irridendo e oltraggiando la fazione perdente ; sui rilievi del terreno prossimi al cruento evento ominidi a stento eretti urlavano animaleschi la loro appartenenza al clan.
La sola concessione data è la regola della sopravvivenza.
Passano i millenni ma questo crudele gioco ancora esiste e non è più lottare per affermarsi.
Ora la contesa si svolge in stadi patinati,sfolgoranti di luci ; la soffice erba calpestata da scarpini di marca, divise firmate per avere la certezza dell'immediato riconoscimento della tribù per cui tifare in un parossismo che culmina,a volte,in un indemoniato sabba.
Non colgo la differenza eccetto che ora non si tratta di sopravvivere .
A chi,a cosa ?
E perché ?
Per una Nazione ? 
O per la vanagloria che vi agita e nutre ?
Chiamatelo calcio, per me è follia.



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lunedì 13 giugno 2016

DI STRAGE IN STRAGE



Da Columbine High School, magistralmente analizzata nell'omonimo film di Michael Moore,dissacrante regista americano che il sottobosco di questi eventi ben conosce, a Orlando passando per San Bernardino solo per citarne alcune.
Tutte con la stessa matrice di follia,di colpevole, superficiale assenza di chi è preposto a tutelare la nostra incolumità.
Ora sarebbe facile addebitare questi episodi al commercio iper diffuso delle armi,al fanatismo religioso o all'omofobia che da esso deriva.
Sono anni che ciclicamente questi temi si ripropongono e da altrettanto tempo non vengono discussi con la necessaria serietà e intransigenza; un paio di giorni di polemica, qualche corteo di protesta, le lacrime di parenti e amici delle vittime e finisce lì.
A Barak Obama la legge di regolamentazione delle armi costò la maggioranza al Congresso al secondo mandato.' e divenne , come si dice "un'anatra zoppa".
Con buona pace dei fabbricanti di armamenti, potentissima lobby americana al pari di quella del tabacco.
Sulle prime pagine ogni volta trova spazio la storia dell'eroe del giorno, dai Vigili del fuoco di New York a Eddie, l'ultimo a commuoverci per sentirci in pace con la coscienza.
Non basta, a me no di certo.
Voglio, esigo che sia fatto di più e meglio; meno parole di circostanza e maggiori approfondimenti e conseguentemente fatti !
Per ogni alibi che si concede l'establishment c'è un morto in più,un figlio che se ne va.
E' tempo di ricordare il più semplice, abusato e disatteso dei nostri principi.
Libertà !
Controversa parola che ognuno piega all'uso del momento quando sarebbe facile attribuirne la giusta valenza .
Credo fermamente al diritto di andare a scuola senza paura di vedersi troncare la vita per una raffica di pallottole; di andare in un pub per incontrare persone e perché no conoscere l'amore.
Questa e tante altre piccole cose sono libertà e condivisione.
Lascio la parola tolleranza e il suo opposto a chi strumentalizza a proprio tornaconto a chi come Trump e l'Isis o meglio dire Daesh fomenta reazioni di pancia e non di mente.
Ricordate la celeberrima frase del film "Quinto Potere" di Orson Wells pronunciata da uno strepitoso Peter Finch ?

"Sono incazzato nero e tutto questo non lo sopporto più"



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