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I cuori puri sono i benvenuti....per tutti gli altri c'è speranza.

martedì 18 aprile 2017

dal mio blog:"Un bambino"




Un bambino insegna sempre tre cose ad un adulto.
Ad essere contento senza motivo.
Ad essere sempre occupato con qualcosa.
A pretendere con ogni sua forza quello che si desidera.

Una semplice frase che da adito a diverse riflessioni.
Sempre che la premessa sia un teorema e non un corollario mi chiedo se davvero crescendo s'impara;a me pare di no o meglio impariamo l'arte del compromesso in primo luogo verso noi stessi; fingiamo una serenità che abbiamo perso da molto tempo afflitti dagli inciampi della vita.
Facciamo buon viso a un lavoro che non ci soddisfa pur d portare a casa la pagnotta.Abbiamo fatto stracci dei desideri più nobili che avevamo a quell'età.
Rivendico l'ultima possibilità di tornare bambino per non perdere crescendo quelle meravigliose visioni di vita, quelle tracce lievi e sicure aperte allo stupore e alla speranza.
E come quel bambino lo pretendo con ogni mia forza.









sabato 11 marzo 2017

dal mio blog : "Suoni e silenzi"



Era una piccola villetta ai bordi della città  in un quartiere senza pretese.
Due piani e quattro famiglie che provavano a migliorare la loro situazione economica.Non mancava la voglia e a volere nemmeno l'opportunità.
Allora c'erano i nonni,mamma e papà e sempre c'era movimento,chi andava,chi tornava e chi restava a prendersi cura del'appartamento e di me.
Il suono di sottofondo di quel periodo era il cigolio dei freni della bici del nonno che tornava a pranzo dal lavoro cui il gatto andava incontro e in spalla a lui tornava in casa;era l'abbaiare del cane del mio amico Ivan quattro anni ben portati,era la radio da ascoltare la domenica mattina mentre nonna cucinava.
Era rumore di semplicità.
Poi eventi imprevisti ci costrinsero a spostarci, al nonno occorreva l'ascensore per salire e scendere le scale e così ci trovammo al sesto piano di un grattacielo urlante,nove piani di grettezza.
E novanta famiglie sconosciute.
La musica era cambiata di colpo,strideva senza alcun limite ,discontinua come un disco rigato nel solco che saltava le note.
Periodo orrendo della mia vita,il solo vantaggio era che non era troppo distante da scuola , magra consolazione.
Trascorre il tempo e nuovo cambio ,si cambia radicalmente per consentire ai genitori di avvicinarsi al lavoro e nuova scuola.Altro grattacielo ma fortunatamente più pensante del precedente,c'era perfino il portiere.
Quello che era venuto a mancare però era il suono delle gomme sul marmo della sedia a rotelle quando nonno si muoveva lento.
Nel frattempo l'economia famigliare in netta evoluzione consentì finalmente di avere una casetta propria, certo lontano dal lavoro ma peraltro con i nostri ritmi si era casa solo dalle due di motte alle nove di mattina.
Solo nel giorno di riposo aleggiavano canzoni mentre leggevi un libro e si sa che sogliare le pagine non assorda certo.
Qualche litigio e qualche parola di troppo, è difficile crescere e a volte non te lo lasciano fare o meglio non come vorresti tu.
Era l'era delle urla e dei mugugni.
Fase terminata , nuova casa e nuovi suoni di quotidianità tranquilla e operosa ma mancava il tintinnio delle pentole in cucina nonna non cucinava più e così mamma la sostituì .
Un'altro suono degli affetti che venne a manca troppo presto era il trapano o qualunque attrezzo servisse a fare piccole riparazioni che mio padre si adoperava a fare.
Troppo presto per restare solo in due in questa grande casa piena di ricordi.
Deciderà il destino chi fra noi dovrà affrontare la peggiore delle vibrazioni.
Un luogo silente in attesa della fine e di tutti noi non resterà niente,
solo il fruscio del vento.


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mercoledì 1 marzo 2017

dal mio blog una poesia di Gianni Rodari:"Il Pianeta degli alberi di Natale"




                             Il Pianeta degli alberi di Natale


Dove sono i bambini che non hanno
l'albero di Natale
on la neve d'argento,i lumini
e i frutti di cioccolata ?
Presto,presto,adunata,s va
nel Pianeta degli alberi di Natale,
io so dove sta.

Che strano, beato Pianeta...
Quì è Natale ogni giorno.
Ma guardatevi attorno:
gli alberi della foresta,
illuminati a festa,
sono carichi di doni.
Crescono sulle siepi i panettoni,
i platani del viale,
sono platani di Natale.
Perfino l'ortica
non punge mica,
ma tiene su ogni foglia
un campanello d'argento
che si dondola al vento.

In piazza c'è il mercato dei balocchi.
Un mercato con i fiocchi
Ad ogni banco lasceresti gli occhi.
E non si paga niente,tutto gratis.
Osservi,scegli,prendi e te ne vai.
Anzi,anzi il padrone
ti fa lìinchino e dice "Grazie assai,
torni ancora domani,per favore.
per me sarà un onore..."

Che belle le vetrine senza vetri!
Senza vetri,s'intende,
così ciascuno prende
quel che più gli piace e poi non passa
mica dalla cassa,perché l
la cassa non c'è.

Un bel Pianeta davvero
anche se qualcuno insiste
a dire che non esiste,esisterà:
che differenza fa?


                                                             Gianni Rodari



Questa poesia è la prefazione del racconto vero e proprio, un delizioso volumetto per piccini e per chi piccino lo vuole restare anche solo un poco.



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