benvenuti

I cuori puri sono i benvenuti....per tutti gli altri c'è speranza.

mercoledì 12 novembre 2014

LA STANZA DELLE DONNE



Spaziosa,
per ospitare meglio parole dolorose e guizzi di speranza.
Pateticamente addolcita da un quadro d'infima fattura pretestuosamente illuminato da una lucina sopra la cornice ,triste parodia di pregevolezza ; si sa,l'arte non si discute ma nemmeno si millanta.
Arredi essenziali e funzionali alle necessità di chi vive questa stanza .
Il vero nemico è l'apparente immobilità ; in realtà lo strepito è continuo quasi meccanico.
Arriva adagio la sera fra veglia e oblio e con essa chi vigilerà sul nostro riposo.
Saluti sinceri , come fossimo amiche di lunga data; forse perché una volta che hai mostrato le tue fragilità non esiste pudore o remora.
Eliana , qualche anno più di me , sarda.
Questo per lei è stato il viaggio della speranza ; ha scelto l'eccellenza ma questo ha un prezzo; è sola e spaventata,come me del resto.Ci accomuna una incrollabile volontà, la necessità e la voglia di vincere , di squarciare questo pesante drappo e rivedere la luce della serenità.
Racconta la sua terra con dolcezza , fiera e uno scintillio negli occhi ne svela tutto l'amore ; il suo più grande desiderio è vedere la sua isola libera dalla morsa della disoccupazione,male condiviso in Italia, che in Sardegna morde come un cane furioso lacerando i sogni di giovani ,lasciando loro solo brandelli di precarietà con cui addomesticare il mondo.
Il pensiero va alla casa in riva al mare , quando ,con tutti i fratelli si trovavano l'estate per trascorrere qualche ora spensierata , le nuotate vigorose,la pesca e la grigliata in allegria.
Elena , che l'assiste , è una giovane moldava ; ventisette anni , un figlio di quattro che ora è con i nonni materni . Duplice lo scopo , non tranciare le radici,l'appartenenza a una cultura diversa; l'altro è tristemente economico;l'asilo costa troppo e Elena deve lavorare .Non basta lo stipendio del marito per vivere in tre, a malapena in due.
Abita fuori città,il pomeriggio alle sette prende il pullman e viene in ospedale.
Se capita l'agenzia le procura qualcosa per il pomeriggio poi la sera , puntuale e sorridente come avesse passato la giornata più bella del mondo.
Lei non ha un bel ricordo della sua terra,troppo presto per avere nostalgia, troppa miseria e scarse possibilità di affermazione a ricordarle la ruvidezza del vivere .
Quel che più le manca sono gli spazi ampi della campagna ; lei vissuta fra galline e conigli,un paio di mucche nella stalla,il lavoro nei campi e nel'orto , catapultata in un mondo opposto e ristretto .
Racconta le telefonate al figlio e la furberia del piccolo quando dice di essere stato tanto buono e lo sarebbe di più se mamma mandasse le caramelle, quelle colorate .
Strappa un sorriso questa ingenuità di bambino e rasserena il cuore .
E' arrivata anche Svetlana, ucraina .
Avete presente lo stereotipo della donna dell'Est, alta e bionda , occhi di ghiaccio ma dalla risata cristallina ? Lei !
Guardiamo insieme le notizie su internet,a casa sua sono in corso di svolgimento le elezioni presidenziali , una farsa dice , che non risolverà il conflitto con i russi, anzi alimenterà violenza ; mi racconta di mercenari senza alcun freno , disposti a sterminare chiunque senza motivo se non la sadica follia del genocidio.
Penso al Vietnam ; altri tempi certo ma la pazzia crudele e disumana è sempre quella.
Ci confida che ha molto timore per Alexander , il figlio maggiore; docente universitario e come tale ufficiale della riserva quindi richiamabile e da quel fronte non facilmente se ne esce vivi.
Sposato , ha una bimba di sette anni, cerca di non essere mai a casa,qualche ora per dormire e via ; non può farsi trovare,non vuole,vuole vivere .
Svetlana aveva un altro figlio,morto a ventiquattro anni per un incidente stradale.
Confida di non essere più la stessa da allora , lo credo bene .
Non si aspetta più nulla per lei , si accontenta di quel che ogni giorno riceve e lo fa bastare ; solo invoca protezione per l'altro figlio e la sua famiglia , è questa la sua missione.
Eppure scherza e ride , racconta barzellette russe terrificanti ma già questo basta ad alleggerire il clima .
Sferruzza una casacca per la nipotina e intanto mi insegna la maglia .
Ogni cosa , piccola o grande sia, queste donne forti e fragili ,la vivono per quel che è , senza dare altro significato che non risponda al nome vita.
Assopite,finalmente arriva il riposo.
Breve .
I corridoi si animano ; è finita questa strana notte fatta di parole , carezze all'anima , consolatorie.
Elena riprenderà il pullman per casa dove altro lavoro l'aspetta , Svetlana non ha sonno e farà un giro al mercato prima d'andare a riposare.
Restiamo sole Eliana ed io 
Buongiorno.
Lo sarà !



mercoledì 8 ottobre 2014

A CANESTRO !



Un traguardo importante .
 Festeggiare 40 anni d'impegno e serietà.
Quanti volti noti e quanto orgoglio per questa società che non si è mai macchiata di alcun che, che ha sempre creduto nei giovani e ne ha fatto crescere tanti ; l'elenco sarebbe lunghissimo e prestigioso ; sarebbe ingiusto e ingrato dimenticare anche un solo nome .
Ieri sera , al Teatro Valli c'eravamo tutti , e insieme a noi sedeva al posto d'onore Mike , il più grande che abbia mai calcato il parquet del Pala ,
ci ha fatto gioire , commuovere , incantare del suo gioco vigoroso e leale .
Ci ha fatto innamorare della suo modo di essere uomo , della battaglia vinta contro la droga , un grande .
Tutti abbiamo pensato a te ;ti sarebbe piaciuta la festa ; sobria e intima , il tuo stile .
Se mai un giorno vincessimo il campionato la mia gioia la dedicherò a te ,
grazie Mike , di cuore.




Michael Antony Mithcell
Atlanta 1 gennaio 1956
San Antonio 9 giugno 2011 

martedì 30 settembre 2014

TFR IN BUSTA PAGA ? NO ,GRAZIE !



Questo dibattito sul TFR in busta paga altro non è che un'arma di distrazione di massa, un modo di spostare l'attenzione critica sulla riforma del lavoro a una mera questione economica .
Personalmente sono contrarissima e vi spiego perché con un banale esempio.
Facciamo un'ipotesi : una piccola azienda con 10/12 addetti e in Italia sono tantissime , ogni mese la somma che il datore di lavoro deve anticipare ,in maniera reale,è pari alla retribuzione di una persona in più , senza avere contropartita. La produttività resta invariata e aumentano i costi di gestione.
Pensate davvero che ogni mese un piccolo imprenditore accantoni un gruzzoletto per il TFR di ogni operatore ?
Assolutamente no , anche perché è altamente improbabile che ci sia un licenziamento in massa. Quando si verifica l'eventualità di saldare la buonuscita di chi se ne va , egli attinge alla liquidità della ditta e onora il debito.
Altro aspetto che mi fa pensare che sarebbe un errore grossolano che sarebbe meglio evitare, guai ne abbiamo già tanti.
Questo somma percepita al termine del rapporto è spesso utilizzata come ammortizzatore in attesa di percepire gli emolumenti pensionistici ; va da se che se il lavoratore si ritrova con poche briciole , ne viene aumentato il disagio e l'insicurezza ; non mi pare ne equo ne dignitoso dopo una vita di lavoro.Non penso che ci voglia un giuslavorista o un economista per fare questo semplice ragionamento ; per questo dico che questo dibattito , questo girare intorno ad un falso problema serve unicamente a gettare una coltre sul vero problema, bisogna abbassare il costo del lavoro detassando gli infiniti oneri che gravano sulle aziende e dall'altra parte alleggerire le trattenute in busta per dare realmente più potere d'acquisto al dipendente.
Ma non lo faranno mai , vorrebbe dire minori introiti per l'erario che già arranca a causa della gestione dir poco "allegra" di tanti anni .
Uno Stato che non sa gestirsi come può chiedere ai cittadini altri sacrifici ?  Temo che il giochino stia per finire e non sarà un lieto fine , perderemo tutti e perderemo tutto.