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mercoledì 1 marzo 2017

dal mio blog una poesia di Gianni Rodari:"Il Pianeta degli alberi di Natale"




                             Il Pianeta degli alberi di Natale


Dove sono i bambini che non hanno
l'albero di Natale
on la neve d'argento,i lumini
e i frutti di cioccolata ?
Presto,presto,adunata,s va
nel Pianeta degli alberi di Natale,
io so dove sta.

Che strano, beato Pianeta...
Quì è Natale ogni giorno.
Ma guardatevi attorno:
gli alberi della foresta,
illuminati a festa,
sono carichi di doni.
Crescono sulle siepi i panettoni,
i platani del viale,
sono platani di Natale.
Perfino l'ortica
non punge mica,
ma tiene su ogni foglia
un campanello d'argento
che si dondola al vento.

In piazza c'è il mercato dei balocchi.
Un mercato con i fiocchi
Ad ogni banco lasceresti gli occhi.
E non si paga niente,tutto gratis.
Osservi,scegli,prendi e te ne vai.
Anzi,anzi il padrone
ti fa lìinchino e dice "Grazie assai,
torni ancora domani,per favore.
per me sarà un onore..."

Che belle le vetrine senza vetri!
Senza vetri,s'intende,
così ciascuno prende
quel che più gli piace e poi non passa
mica dalla cassa,perché l
la cassa non c'è.

Un bel Pianeta davvero
anche se qualcuno insiste
a dire che non esiste,esisterà:
che differenza fa?


                                                             Gianni Rodari



Questa poesia è la prefazione del racconto vero e proprio, un delizioso volumetto per piccini e per chi piccino lo vuole restare anche solo un poco.



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lunedì 20 febbraio 2017

dal mio blog:"Del PD e altre macerie"




Parliamoci chiaro, la politica non ha mai prodotto una classe dirigente  inadeguata come in questi ultimi anni.
Vale per la destra che non brilla per unitarietà dei temi,vale per il cosiddetto centro che deve ancora trovare un equilibrio,vale per i grillini che annaspano alle prese dei primi incarichi amministrativi di rilievo, Roma in primis.
Gramsci ci spronava a studiare ben consapevole che per la sinistra sarebbe servita l'intelligenza e la preparazione di tutti per avere una base consapevole e una dirigenza adeguata alle esigenze del Paese.
Abbiamo disatteso l'insegnamento di un grande uomo di sinistra e questi sono i frutti che raccogliamo.
E' doveroso,per me, lavare i panni sporchi in piazza.
La piazza dove si affaccia la mia casa comune è la sinistra, non il PD che non voto più da almeno 5 anni.
Non mi rappresenta questo partito a trazione Renzi,sbruffoncello di periferia a vocazione dittatoriale.
Ieri ne abbiamo avuto l'ennesima prova, se ce ne fosse stato bisogno.
Dal suo approdo alla segreteria del PD è riuscito a fare piazza pulita di tutte quelle persone che ostacolavano l' espandersi del suo smisurato ego.
A iniziare da Enrico Letta e proseguendo a mettere all'angolo chi cercasse di esprimere la propria opinione.
Domenica si è consumata la scissione, l'ennesima a sinistra dalla Bolognina in poi;ne son state anche altre,ma da  quella ho iniziato a viverle,ed è straziante.
Non abbiamo più identità, non condividiamo più valori che sono fondanti di una politica di sinistra illuminata e costruttiva;attenta ai bisogni delle persone, al mondo del lavoro,del welfare ,della salute ad ampio raggio,dei migranti e molto altro.
Tutto questo è passato in secondo piano e sta addirittura uscendo dal quadro.
Si è immobilizzato un partito per arrogare i desiderata di Renzi;praticamente bloccato i lavori parlamentari perché LUI voleva giocarsi la carta referendum,smanioso di ergersi a ruolo di statista, cosa che davvero non gli compete.
Il 4 Dicembre gli elettori gli hanno dato una tramvata sui denti.
Una persona minimamente seria non solo rassegnava le dimissioni da premier ma contemporaneamente anche da Segretario.
Ho detto serie.
E forse saremmo qui a discutere di contenuti e non a polemizzare.
Renzi non lo è ed ha proseguito il suo folle viaggio fino a quando il partito è deragliato.
Scissione !
E' nei fatti e non c'è modo di ricucire con chi non ha intenzione di aprirsi al dialogo.
Non si è degnato nemmeno di replicare agli interventi che si sono succeduti alla sua relazione.
A me è suonato netto e inconfutabile " Quella è la porta "
Signor Renzi, la sinistra non è un ostaggio che tu trattieni, non è commerciabile,non si monetizzano gli ideali.
La sinistra è il nostro canto libero.



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