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I cuori puri sono i benvenuti....per tutti gli altri c'è speranza.

martedì 3 marzo 2020

dal blog: "Cercasi leader disperatamente"



Proviamo a stabilire cosa sia veramente un leader.
Sgombriamo subito il campo dal concetto di uomo (o donna) forte, dittatoriale decisionista solitario .
Questo non è e non sarà mai un leader perché il consenso che ottiene si basa su una sorta di infatuazione collettiva che è destinata ad esaurirsi all'apparire di un'altra personalità simile.
Ne consegue un susseguirsi di innamoramenti senza costrutto.
A mio parere un leader dovrebbe avere come primissima caratteristica il sapere lavorare in squadra.  
Lo so che è più facile a dire che a fare ma vogliamo provarci una buona volta.
Iniziamo a formare un squadra forte, competitiva ma consapevole che la dote che in me è carente possa essere colmata da te che invece ne abbondi.
Primi passi verso una compagine che possa comprendere,arginare e soddisfare i bisogni della società nell'immediato e con un occhio attento alle necessità future;avere insomma una visione a medio termine invece di continuare a guardarci l'ombelico.
E fin qui tutti d'accordo ,credo.
Il problema che nel panorama politico non vedo nessuno ma proprio nessuno con queste capacità.
Ne un singolo ne un gruppo,tanto meno un partito o un movimento.
Questa crisi di "vocazioni" si sarebbe detto in altri ambienti, non riguarda solo noi italiani.
Basta dare uno sguardo a quel che avviene in Israele dove si sono tenute tre consultazioni elettorali partorendo un governicchio che al primo refolo di vento si sfalderà.
Oppure osservare le Primarie americane.
I contendenti hanno età imbarazzanti.
Oltre i settanta e passa.
Barak Obama non vi ha insegnato niente ?
Non ne faccio una questione puramente statistica ma credo sia evidente che l'impegno e l'entusiasmo che occorrono per mettersi al servizio della propria Nazione sia in maggior misura di quantità e qualità in personalità più giovani che abbiano ancora la freschezza per porsi e proporci nuovi obbiettivi.
Perché queste figure non emergono dal brodo culturale?
Dove stiamo sbagliando?
Ricette miracolose non ne ho ma forse la chiave sta nella partecipazione.
Rendere partecipati i luoghi in cui ci si confronta , forse ripeto, consentirebbe di individuare persone di qualità e magari anche di volontà.
In conclusione ,per non cedere all'amarezza,continuiamo a cercare senza sosta un vero leader.




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sabato 23 novembre 2019

dal blog " Due parole"



Due parole che vengono dal cuore.
Si è svolta ieri sera anche nella mia città(Reggio Emilia)la manifestazione delle cosiddette "Sardine".
Movimento bellissimo che ha in se il seme della partecipazione democratica alla vita politica .
Una boccata d'ossigeno che arriva appena in tempo a rianimare il decotto scenario politico nostrano.
Ammiro e apprezzo quei ragazzi, preparati e consapevoli di avere dato una robusta scrollata all'albero.
Vedremo se dai semi caduti germoglieranno nuovi cittadini,poco disposti a farsi gregge,determinati a ribattere punto su punto quel che infesta la polis nell'accezione greca del termine.
Detto questo che pone le basi della mia adesione a distanza al movimento vi spiego perché ,secondo me, era sbagliato che persone mie coetanee o affini fossero in piazza insieme ai ragazzi.
Trovo arrogante da parte nostra infilarci in quelle piazze.
Sono di diritto dei venti-trentenni che attivandosi, quando noi ci limitavamo a sordi borbottii di dissenso hanno dimostrato che all'interno della nostra impigrita società ci sono ancora sentimenti bellissimi pronti a rinverdire il seccume.
Un agorà che deve essere riservata solo a loro.
Le nostre piazze le abbiamo avute,le nostre occasioni in parte mancate ci sono state.
Ora in segno di rispetto per
 queste meravigliose realtà ritiriamoci e lasciamo loro tutto lo spazio che meritano.
Non infettiamo con la nostra presenza la freschezza che dimostrano avere questi ragazzi.
Ai miei coetanei suggerisco di partecipare con tutto lo slancio che dal cuore prorompe; siamo loro complici ma a distanza.
Non fagocitiamoli nella morsa preconcetta del populismo.
Sarebbe un errore pazzesco.
Ridurrebbe questo movimento ad un modaiolo aperitivo pre serale.
Ascoltiamoli, ammiriamoli,supportiamoli ma da lontano; hanno tutti gli strumenti per fare bene o perché no, di sbagliare da soli.
Io mi tiro da parte e lascio i miei trenta centimetri di suolo liberi di essere occupati da nuovi cittadini.
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sabato 27 luglio 2019

dal blog . " Memoria"



In memoria di un uomo.
Un uomo con le sue convinzioni, le sue passioni,
il suo impegno, la professione scelta e onorata fino alla fine.
Un uomo, la sua famiglia era ancora un progetto appena abbozzato cui è stato negato provare a realizzare  un sogno.
Sento frasi inneggiare all'eroismo,spesso strumentali.
Allo stesso tempo leggo commenti da raggelare il sangue.
Usare un lutto così grande a fini politici o polemici. Non sono sicura cosa sia peggio.
E' rivoltante e consegna quelle persone al massimo disprezzo.
Possa la memoria rispettare un uomo giusto.
Nient'altro.