In città è arrivato il circo con le sue carovane colorate,un mondo di cose e facce strane,inusuali.
Disposte le loro case viaggianti a semicerchio e governato gli animali, artisti e manovali cominciarono a issare il tendone; tanti spicchi colorati che puntano al cielo;si posa la pista e le tribune per il pubblico; lassù già dondolano i trapezisti ripassando gli esercizi.
Insomma un gran trambusto che destò la curiosità propria alla sua specie, a Billo, fulvo gattone di strada, figlio dei tetti e di notti di luna piena.
Aveva di che guardare, a iosa.
Quante strane bestie, molte non le aveva mai viste, neanche nei quartieri più eleganti.Annusò con fare circospetto un essere scuro e lucente che sbatteva le pinne quando chiedeva il cibo e l'inserviente l'accontentava; lesto Billo ne afferrò uno al volo,andava ghiotto per il pesce fresco.Cominciava a piacergli quel posto, avrebbe potuto seguire il circo nel suo vagare, vedere il mondo senza l'assillo della fame.
Con i cavalli fece subito amicizia,li conosceva da quando al parco trainavano le carrozzelle di eleganti signore col cappello e la veletta,intrigante.
Proseguì il suo gironzolare e restò di stucco a vedere delle enormi,grigie montagne,non credeva ai suoi occhi,avevano un naso spropositato e con quello facevano tutto, perfino mangiare e bere.
Ne fu intimidito e passò oltre.
E finalmente la vide!
Fulva anch'essa ma con magnifiche striature nere, imponente.
Tigre !
Beh, le movenze erano le medesime e la lingua la stessa; in fondo poteva essere una lontana zia, solo molto più grande.
S'avvicinò fiducioso e attacco bottone.
- Ciao- le disse - sai che vivi davvero in un bel posto ? Mi piacerebbe venire con voi.- e lei rispose con voce profonda, adatta alla sua stazza - Ciao piccoletto, non t'inganni questa pausa temporanea, al circo gli animali devono lavorare per mangiare; talvolta anche tre spettacoli al giorno e se ci sono le visite allo zoo di chiassosi ragazzini capita pure che salti il pisolino; e poi un gatto che può fare ?-
Billo ci pensò un po , poi - Posso fare quello che fai tu ! Un tigre in miniatura,sono anche rosso ,quello si che sarebbe un numero !-
-Ti avviso piccolo-continuò Tigre- dovrai alzarti sulle zampe e fingere di ringhiare al domatore e quando lui ti dirà di saltare sull'altro sgabello lo dovrai fare ; ti chiederà di attraversare il cerchio di fuoco e lo farai altrimenti assaggerai la frusta; e l'applauso sarà per lui,nella sua marsina dagli alamari dorati, a lui che ci ha "domate" sei disposto a pagare questo prezzo per viaggiare ?-
-Tu l'hai fatto, allora non deve essere tanto male -
- No Billo , io non ho potuto scegliere, ci sono nato in questo posto,come mia madre e prima ancora mia nonna; non ho mai visto una foresta ne un ruscello,non so cosa sia una corsa libera in un prato.-
Billo rattristato - Mi dispiace davvero tanto Tigre, non immaginavo che le cose stessero così, vedevo solo il lato divertente della cosa e ora capisco che di divertente nella tua vita non c'è nulla, solo tristezza e rassegnazione - si guardarono a lungo , ognuno prendendo una decisione per il futuro.
- Non partirò con voi,ma ora che siamo diventati amici verrò a trovarti ogni giorno fino a quando stazionerete in zona;mi accontento di quel che ho, anche di saltare il pasto qualche volta,randagio ma libero.-
- Sei saggio piccoletto,scegli sempre la libertà, non ha prezzo che si debba esitare di pagare, mai ! Ti chiedo solo un favore, ogni tanto,mentre fai una corsa al parco pensami, sarà come se anch'io,per un istante corressi con te,al tuo fianco.
- lo farò,stanne certa Tigre; ciao ! -
- Ciao piccoletto !