Stretto il legame fra odori,sapori e ricordi,una sorta di porta sul passato.
La merenda, lo spuntino che è quasi un premio,variato e gustoso.
A tre anni lasciavi il triciclo e per te la nonna aveva preparato un piccolo conforto,pane burro e zucchero o un assaggio di gnocco,alternando il dolce al salato.Un formaggino spalmato su un cracker.
E frutta, secondo la stagione e le possibilità.
Crescendo per la frutta andavo alla fonte ; a poca distanza da casa una signora anziana e gentile ci lasciava cogliere le amarene , arrampicavamo agili e fra noi e gli uccellini le ripulivamo la pianta .Qualcuna la portavamo a lei per ringraziare.Stessa cosa per prugne albicocche e uva; le mele mi entusiasmavano meno ai tempi.Una costante era sempre comunque il pane,abbinato a qualunque cosa,una fetta di salame o un quadretto di cioccolata.
Tranquilli, la mia generazione non conosceva il flagello dell'obesità; tanto gioco e movimento riportava in pareggio il bilancio energetico; non dimentichino i genitori di oggi che non esiste solo il cellulare e i giochini solitari e sedentari.
A dieci anni, abitavo al sesto piano e ai minori di dodici non era permesso avere la chiave dell'ascensore, avevo già smaltito la merenda prima ancora di essere andata a prenderla.Quando la pigrizia estiva l'aveva vinta,campanello"Buttami un panino" e incredibilmente sempre preso al volo,incartato ovvio.
Certo non sono mancati i pomeriggi piovosi davanti alla tv a sbocconcellare schifezze, popcorn, patatine,salatini .
Poi cresci e i gusti si affinano.
Al pomeriggio di ritorno da scuola i "Sottomarini " della Tavernetta o una coppa di gelato al Frigidarium, una cioccolata con panna nella stagione fredda.
Thè freddo e chiacchiere con gli amici e in un attimo hai 18 anni.
Ci saranno tante altre merende ma il gusto di quelle dell'infanzia prima e dell'adolescenza poi conserveranno sempre il loro inconfondibile sapore,la voglia di crescere e conoscere.
Coltiviamone il ricordo perché non ci abbandoni mai,fino alla fine.
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