Parafrasando il titolo del famoso film di Sorrentino "La grande bellezza"mi avventuro in una sconsolata analisi delle primarie cui si sottoporranno domani tre candidati PD per la leadership di un partito tristissimo,frantumato,distrutto da una grave malattia,l'egocentrismo.
Un partito, un gruppo chiamatelo come volete si crea fondendo idee,valori e dialogando signori cari,non azzuffandosi come galli nell'aia.
Domani invece una sparuta compagine andrà ai gazebo per scegliere fra un ducetto che ancora non ha capito che vincere le primarie non è necessariamente un ticket per vincere le elezioni politiche e conseguente reincarico alla Presidenza del Consiglio.
Il secondo contendente è un ruvido ex magistrato che per quanto mi risulti dice e disdice; direi ondivago per fargli un regalo grande.
Infine l'Orlando Pietoso,ministro di un governo a guida PD ,renziano della prima ora che si adatta al ruolo di sfidante cui non crede nemmeno lui,figurati noi.
Per farla corta domani andrà in scena l'ennesima farsa del PD con il finale già scritto.
Renzi avrà partita facile ma per la sinistra si aprirà un baratro di credibilità.
E un grande vuoto in molti di noi.
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