benvenuti

I cuori puri sono i benvenuti....per tutti gli altri c'è speranza.

lunedì 8 aprile 2013

SILVIO FELIZIANI poeta



Sono stanco. Stanco di non capire nulla di questa vita e delle sue condizioni.Stanco di combattere da solo nei miei silenzi.Ed ancora qui,solo come sempre,a contare i secondi che m'imprigionano in questa noia.Gli attimi interminabili del tempo che scorre inesorabile mi si scagliano addosso,e fanno un rumore d'un silenzio assurdo,il cui eco rimbomba nelle mie orecchie sorde.Aspetto l'alba di un giorno nuovo,che forse sarà già iniziato,o che forse, non inizierà mai.
Distratto, vedo scorrermi addosso volti sconosciuti,che scivolano via come pioggia di primavera.Vi è mai capitato di svegliarvi di buon ora ed aprire una tenda e vedere un solo pallido che flebilmente tenta di riscaldarvi ?
Ed avete mai abbassato gli occhi per notare quel fiorellino rosso,gelata dalla rugiada ,che vi chiede insistentemente di guardarlo finchè i nostri occhi non saranno pieni d'amore?
Ed è stato allora che il tempo si è fermato,ed ogni singolo attimo è divenuto infinito,e condizione alla quale siamo solo attitudini.Ora ogni emozione è amplificata,perchè vive nella mia mente,e lascerà inesorabile ,il suo segno.La mia voce è ,al solito, un foglio ed una penna...ma è giusto così...
Solo così riesco a parlare, a dare forma e vita ai miei pensieri.
Solo così so vincere le condizioni intorno che ti rendono schiavo dell'oggi e trasformano il domani in utopia.Sono ancora fermo nell'attesa,rincorrendo chimere e crescendo negli attimi impercettibili di una sensazione .
E intanto lavo via la noia col silenzio d'una lacrima...



venerdì 5 aprile 2013

REGGIANI E NON , BUTTATE UN OCCHIO !!!"



                                          6/7 Aprile

                                        a Reggio Emilia

                                     VIA ROMA IN BUSKERS


Animazione, spettacoli e musica dal vivo
stands di artigianato e prodotti tipici
bancarelle di curiosità
statue viventi
e tanto , tanto altro ancora.

In via Roma , fra la via Emilia e l'arco di S. Croce
piazza Scapinelli e 
piasa dal Popol Giost
piazzale Duca degli Abruzzi
dalle ore 9 alle 19.

se piove vi aspettiamo anche con l'ombrello
senza problemi.

L'infopoint di Emergency è operativo
potremo parlare di pace , di sogni e di speranze.

QUINDICI ANNI DI VITA



E' difficile raccontare questa storia senza retorica.
Ci provo,ma non garantisco niente.In questa storia ci sono un bambino,una mina antiuomo,un mutilato,un professore.
Il bambino si chiama Soran ed è nato nel Kurdistan iracheno.Ha una testa piena di capelli scuri,gli occhi grandi e un difetto; gli piace giocare.
E giocare,si sa, è una delle attività  "ad alto rischio " per i civili in tempo di guerra .
La mina antiuomo si chiama Valmara69 .E' nata in Italia,per la precisione a Castelnedolo,provincia di Brescia e da allora ne ha fatto di strada : Angola,Mozambico,Iran, Egitto,Sahara occidentale, Sudan...le Valmara69 hanno girato il mondo e si sono fatte un nome,perchè sono un'arma potentissima e micidiale ,che uccide nel raggio di 25 mt dall'esplosione e dissemina le schegge contenute al suo interno ferendo e mutilando in un raggio fino a 200 mt.
Quando un bambino a cui piace giocare nei campi incontra una Valmara69 ,la storia spesso finisce bruscamente; nel giro di tre secondi e nel raggio di 25 mt.. Invece Soran,insieme a tre amici, era un po più lontano.Il boato, le urla, qualcuno che corre a prenderli e li carica su una jeep,poi 6 ore su strade dissestate fino ad arrivare,ormai di notte ,alla porta di un ospedale , poi in sala operatoria.
Il mattino dopo ,quattro ragazzini mutilati si guardano attorno, nel giardino dell'ospedale .Soran ha perso la gamba destra e non è il più grave.
I pigiami sono troppo larghi ; perchè questi bambini sono piccoli , troppo piccoli per stare in un ospedale per vittime di guerra.
La corsia C, quella pediatrica,è piena di pigiami troppo larghi; c'è un paziente che è grande come il suo cuscino.Gli animali colorati sul muro della corsia sono molto più grandi di lui.
Dopo qualche giorno, i ragazzini mutilati tecnicamente sarebbero guari ti.Potrebbero essere dimessi e mandati a casa. "Ecco la tua sedia a rotelle,immagino che sarai destinato a un futuro di invalidità,tu non potrai lavorare e qualcuno della tua famiglia nemmeno perchè dovrà occuparsi di te -è proprio per questo che le mine antiuomo sono così apprezzate da chi fa la guerra,sai,un buon investimento per mettere in ginocchio la popolazione nemica-però magari potrai chiedere l'elemosina, chissà; ha vinto la mina,arrivederci e grazie,questo è il foglio di dimissioni" e fine della storia.
Invece no, perchè in quell'ospedale i medici italiani come la mina -hanno altri progetti. Due mesi e mezzo di fisioterapia e poi finalmente,si può provare una protesi,fatta su misura .Un ora al giorno,poi due ,poi tre .
Soran ha imparato a mettersi la protesi da solo,sistema bene i pantaloni,si guarda intorno. fa tre passi,poi si mette a correre nel giardino dell'ospedale.
Sorride.
Ancora qualche giorno e spunta un pallone da calcio, Soran e i suoi amici si mettono a giocare.Possono farlo ancora .
Possono di nuovo camminare,correre , giocare,non sono destinati ad un futuro di invalidità,potranno lavorare,potranno essere autonomi.Hanno vinto loro , non la mina.Fine della storia .
E il professore ?
Giusto.
Il professore ha 27 anni ,insegna il curdo a quattro classi di bambini di 5 e 6 anni. E' sposato,ha due figlie, e una testa di capelli scuri.Quindici anni prima aveva incontrato una mina italiana e la sua storia poteva finire lì.
Invece ha incontrato dei medici italiani,e oggi può scriversi da solo la sua storia,ogni giorno.
Si chiama Soran.

                                             Cecilia Strada