Penso che,a volte, esista nelle nostre menti una sorta di balbuzie, un balbettio dettato da insicurezza o pregiudizio ; indubitatamente un limite difficile da aggirare.
Avviene quando , a fronte di qualcosa che ci sorprende o smuove la nostra curiosità abbiamo quell'attimo di esitazione prima di sapere valutare e prendere una decisione che sia assenso o dissenso o meglio ancora predisporsi a un confronto dialettico .
La mente inciampa sulle idee come le parole che lente pronuncia il balbuziente .
Non ho ricette facili per far si che ciò non avvenga , le avessi le dispenserei a piene mani , favorendo e agevolando il nostro stare bene insieme , costruttivamente e in armonia in primis con se .
Questo non avviene , quando l'essere umano manifesta la sua inesauribile ferocia e si arroga il diritto di sconvolgere le vite altrui ; ecco che scatta fulminea l'idea e accompagna la mano per dare dolore o scattano parole che impenitenti umiliano , siano urlate o scritte.
In quel caso nessun meccanismo di autocensura, nessun freno inibitore riesce a contenere questa voglia di sbranare , di fare a brandelli carni e idee.
In questo caso un idea l'avrei , una somministrazione lentamente infusa che si chiama ...cultura; chiave di volta dell'arco della vita , che sostiene e rafforza ; cultura di pace e tolleranza , è permearsi di arti e bellezze, è aprire occhi e cuore incontrando chi diverso da noi ci parla del suo mondo fino a che non diventerà anche nostro.
Ecco , ora la mia mente non balbetta più e fiera si apre alla contaminazione , alla diversità, alla commistione delle idee.
Ora parla scorrevolmente la mente , non indugia ma si abbevera del sapere altrui , ne farà tesoro , il più ricco dei tesori fruibile da ognuno di noi .