benvenuti

I cuori puri sono i benvenuti....per tutti gli altri c'è speranza.

martedì 21 giugno 2016

DALLA CLAVA A PARIGI



Erano i primordi , quando con una clava si spaccava la testa a chi avesse il dolo di appartenere  ad una tribù rivale.
Netto il taglio di un'affilata selce separa il cranio dal corpo così che i vincitori possano giocarci a palla, irridendo e oltraggiando la fazione perdente ; sui rilievi del terreno prossimi al cruento evento ominidi a stento eretti urlavano animaleschi la loro appartenenza al clan.
La sola concessione data è la regola della sopravvivenza.
Passano i millenni ma questo crudele gioco ancora esiste e non è più lottare per affermarsi.
Ora la contesa si svolge in stadi patinati,sfolgoranti di luci ; la soffice erba calpestata da scarpini di marca, divise firmate per avere la certezza dell'immediato riconoscimento della tribù per cui tifare in un parossismo che culmina,a volte,in un indemoniato sabba.
Non colgo la differenza eccetto che ora non si tratta di sopravvivere .
A chi,a cosa ?
E perché ?
Per una Nazione ? 
O per la vanagloria che vi agita e nutre ?
Chiamatelo calcio, per me è follia.



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lunedì 13 giugno 2016

DI STRAGE IN STRAGE



Da Columbine High School, magistralmente analizzata nell'omonimo film di Michael Moore,dissacrante regista americano che il sottobosco di questi eventi ben conosce, a Orlando passando per San Bernardino solo per citarne alcune.
Tutte con la stessa matrice di follia,di colpevole, superficiale assenza di chi è preposto a tutelare la nostra incolumità.
Ora sarebbe facile addebitare questi episodi al commercio iper diffuso delle armi,al fanatismo religioso o all'omofobia che da esso deriva.
Sono anni che ciclicamente questi temi si ripropongono e da altrettanto tempo non vengono discussi con la necessaria serietà e intransigenza; un paio di giorni di polemica, qualche corteo di protesta, le lacrime di parenti e amici delle vittime e finisce lì.
A Barak Obama la legge di regolamentazione delle armi costò la maggioranza al Congresso al secondo mandato.' e divenne , come si dice "un'anatra zoppa".
Con buona pace dei fabbricanti di armamenti, potentissima lobby americana al pari di quella del tabacco.
Sulle prime pagine ogni volta trova spazio la storia dell'eroe del giorno, dai Vigili del fuoco di New York a Eddie, l'ultimo a commuoverci per sentirci in pace con la coscienza.
Non basta, a me no di certo.
Voglio, esigo che sia fatto di più e meglio; meno parole di circostanza e maggiori approfondimenti e conseguentemente fatti !
Per ogni alibi che si concede l'establishment c'è un morto in più,un figlio che se ne va.
E' tempo di ricordare il più semplice, abusato e disatteso dei nostri principi.
Libertà !
Controversa parola che ognuno piega all'uso del momento quando sarebbe facile attribuirne la giusta valenza .
Credo fermamente al diritto di andare a scuola senza paura di vedersi troncare la vita per una raffica di pallottole; di andare in un pub per incontrare persone e perché no conoscere l'amore.
Questa e tante altre piccole cose sono libertà e condivisione.
Lascio la parola tolleranza e il suo opposto a chi strumentalizza a proprio tornaconto a chi come Trump e l'Isis o meglio dire Daesh fomenta reazioni di pancia e non di mente.
Ricordate la celeberrima frase del film "Quinto Potere" di Orson Wells pronunciata da uno strepitoso Peter Finch ?

"Sono incazzato nero e tutto questo non lo sopporto più"



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venerdì 20 maggio 2016

APERTA PARENTESI



Chi mi conosce bene sa che raramente tratto a caldo emozioni e sentimenti  preferisco farli decantare e avere così un migliore approccio .
Ma non è questo il caso,sento la necessità di stigmatizzare una situazione verificatasi ieri.
Giro d'Italia.
Succede che al termine della tappa il "signor" Greipel,peraltro con la maglia rossa sulle spalle senza altro motivo di farsi i suoi comodi si ritiri dalla corsa.
Qualche nota; primo non si umiliano tifosi e atleti di mezzo mondo che da innumerevoli edizioni onorano maglia e gara.
Non è la corsa della Pro Loco sponsorizzata dal forno Melli e se ti serviva come test preparatorio in ottica Tour potevi evitare; ti allenavi con la tua squadra e non insultavi così pesantemente nessuno.
Ricordo al "signor" Graipel che il Giro è storia e cultura; che quando la tappa è vicina è una festa per tutti,grandi e piccoli.
Lo seguiva mio nonno per radio,con le radiocronache di Claudio Ferretti; poi mio padre quando la tv ci proponeva i commenti di Zavoli e poi di DeZan e ai miei tempi conduttori come Bulbarelli,Cassani ed ora Martinello.
Un invito "signor" Greipel,la prossima volta resti a casa; di lei facciamo volentieri a meno..
Non si sputa sulla storica corsa,si rispetta.
E questo un vero atleta e sportivo dovrebbe saperlo !