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sabato 6 dicembre 2014

IL GIARDINO DEL RICORDO




Drin ! Driin ! Driiin !
- Luigi , sei impazzito ? Cos'è questo baccano ? A quest'ora mamma dorme.-
- Datti una mossa Mauro scendi , andiamo a fare un giro.-
Mauro non ci mise molto a farsi convincere e lasciando un biglietto in cucina avvisò la mamma a modo suo . " Torno presto " che vuol dire tutto e nulla.  Torno a merenda? Prima di cena ? Vai a sapere !
Luigi , un biondino riccioluto e sbarazzino,di solo un anno maggiore di Mauro si atteggiava a capo della banda del quartiere ; ne faceva parte anche Elsa,compagna di classe di Mauro ; che fosse un peperino piantagrane lo si capiva al primo sguardo ; occhi neri e penetranti sotto la frangia scompigliata di un ribelle caschetto , sempre sull'avviso,pronta a qualunque sfida degli amici.
Seduta sul marciapiede li vide arrivare e scrollando svogliatamente la polvere dai jeans li apostrofò :- Allora pappe molli,è mezz'ora che vi aspetto ! - 
Arrivarono anche Silvia e Lorena, gemelle nell'aspetto,capelli rossi raccolti a coda di cavallo,lentiggini e occhi verdi . Diversissime nel carattere, tanto Silvia era sportiva e intraprendente quanto più Lorena era una signorinetta in miniatura ; i suoi atteggiamenti leziosi e svenevoli facevano sbellicare dalle risate gli amici ; era però una bambina generosa e sensibile che dall'alto dei suoi otto anni ben sapeva divertirsi in compagnia.
Luigi propose :- Ora che ci siamo tutti,che ne dite di andare a giocare nel giardino in fondo al viale ?.- 
Per la verità erano giorni che questa curiosità lo tormentava e si sa alla curiosità non si comanda .
Lorena invece era già in allerta. :-Il "giardino del ricordo" ? Davvero no ! E' pericoloso !
Sua sorella ed Elsa quasi all'unisono sbottarono :-Dai , sempre la solita fifona, cosa vuoi che succeda,andiamo a vedere com'è .-
Si incamminarono percorrendo il viale alberato così bello a primavera ed ora lastricato di foglie oro e porpora segno di un autunno inoltrato.
Non era ancora freddo, bastava una felpa a stare caldi ,probabilmente erano le ultime giornate per giocare all'aperto,meglio approfittare .
Arrivati davanti all'imponente muro di pietra che cingeva il luogo e ammoniva a tirar lungo senza indugio ,lo costeggiarono fino a trovare un cancello rugginoso con appeso una targa perentoria " Vietato l'ingresso ".
Si guardarono un pò sgomenti .
- Lo sapevo ! - disse Lorena spazientita - Ora che si fa ? E' troppo alto per scavalcare e con quelle punte in cima ...non ci penso proprio !.-
- Che piagaaa !- la redarguì la sorella.
- Se  smettete di sbertucciare come vecchie comari vedreste il modo per entrare, guardate lì ...- Luigi stava indicando un piccolo spazio fra la cancellata e il muro , angusto per un adulto non per un bambino.
- Io vado -disse -vediamo chi ha il coraggio di seguirmi.-
Per dirla tutta pur con tanta manifesta baldanza si volse per assicurarsi di non essere solo e con sollievo vide che uno alla volta tutti furono con lui.
A chiudere la fila Mauro per assicurarsi che nessuno li vedesse entrare.
Rimasero stupiti dall'ampiezza di quel posto , davvero gradissimo.
Che peccato che nessuno ne potesse godere , nessuna mamma con un bimbo nel passeggino , nessun ragazzo a giocare con il suo cane , nessuna voce allegra, solo silenzio , così tanto che ne giungeva l'eco.
Si addentrarono poco a poco ; certo le aiuole incolte invase dalle erbacce , le statue vestite di muschio , le fontane che faticosamente zampillavano singhiozzi d'acqua verdastra non erano molto invitanti ma nulla che un bravo giardiniere non potesse sistemare . Imboccarono un vialetto, un tempo di candide pietruzze ora poco più che una carreggiata sconnessa e piena di buche.
Trovandosi ad un bivio presero per la manca e dopo pochi metri videro un gazebo o meglio quel che ne restava.
- Romantico - esordì Lorena - chissà in quanti si sono baciati su queste panchine.-
- Che schifo ! - il secco commento di Silvia che non disdegnava d'infilzare un verme come esca ma non sopportava le smancerie della gemella.
Luigi e Mauro ridacchiarono e dispettoso Mauro disse :- Speriamo non passi un rospo , saresti capace di baciarlo solo per vedere se si trasforma in principe !-
Era strano quel gazebo, s'inclinava a seconda dei movimenti dei ragazzi , dove il peso era maggiore.
Elsa se ne accorse e le venne un'idea .
- Proviamo a metterci tutti da una parte , corriamo insieme da una colonna all'altra fino a farlo girare come fosse una trottola.-
Dubbiosi che potesse funzionare un'idea tanto balzana vollero tentare.
 Sentirono le assi di legno scricchiolare lamentose come un vecchio , si guardarono e senza proferire parola iniziarono ad aumentare la cadenza dei loro passi.
Con loro grande sorpresa il gazebo prese a dondolare , oscillando sempre più veloce , più veloce , più veloce ancora.
Cominciò loro a girare la testa presa in un vortice turbinoso; a guardare verso il parco non si distingueva più niente , nemmeno i colori delle piante erano nitidi; tutto era confuso e informe.
Fu allora che si spaventarono e misero bruscamente fine al loro gioco.
Rallentando sempre più il gazebo tornò al suo assetto ma grande fu la meraviglia quando guardandosi intorno videro un bel parco verdeggiante; maestosi alberi a far ombra , dove la luce danzava con le foglie ; casa di passeri e pettirossi o palestra per fulvi , arrembanti scoiattoli .
Fiori a profusione , d'ogni colore e forma .
Pareva loro di essere tornati indietro nel tempo , così doveva essere stato un tempo nemmeno troppo lontano ; un'oasi di pace , un posto dove la serenità regnava padrona.
Due giovani donne sedute su una panchina parlavano fra loro.
- Mi piace venire qui a correre con il cane , ci rilassiamo insieme prima di ritornare al lavoro.-disse la prima , una bella signora mora e con l'aria sveglia.
- Eh si , ha ragione . Questo è davvero un angolo tranquillo ; io porto volentieri il mio bambino a giocare , non ci sono pericoli o insidie - proseguì - vede quel discolo con i capelli rossi sullo scivolo ? E' mio figlio Giacomo .-
- Scusi , non le ho detto il mio nome , mi chiamo Elsa e il mio cane Joker...di nome e di fatto !-
- Avevo un'amica carissima con questo nome,spesso giocavamo insieme , sa io sono di queste parti ...a che bei ricordi ...ah io sono Lorena , Lollo per mio marito .-
- Lorena ? La sorella di Silvia ? - Incredula e felice Elsa capì chi era la donna con la quale parlava .
- Lorena , sono davvero io,che meraviglia esserci ritrovate dopo tanto tempo .-
Si abbracciarono , nei loro occhi la stessa gioia delle bimbe che erano state .
- Così hai un figlio e un marito ; quello che hai sempre desiderato .
 Una famiglia serena .-
- Elsa sai chi è mio marito ? Mauro ! Ha passato l'infanzia a prendersi gioco di me e del mio romanticismo ma poi ...deve essergli piaciuto questo mio carattere sognante .- sorridendo indicò un accogliente gazebo ,tutto tirato a lucido ,che ospitava un'edicola .- E' lì che lavora Mauro , andiamo a salutarlo, rivederti lo riempirà di gioia.
Furono abbracci e occhi luccicanti .
- Elsa , non posso credere che siano passati tanti anni ...ma com'è che non ti ho mai notato ?-
-Solo il caso ; Joker ed io veniamo a sgranchirci in pausa pranzo e non indugio a leggere i giornali ; ma d'ora in poi custodiscimi una copia del Gazzettino , sarà un motivo per salutarci .- e aggiunse - faccio la disegnatrice e tutto il giorno seduta mi uccide , troppo abituata a muovermi...però è un bel mestiere , non lo cambierei per nulla al mondo .-
Rivolgendosi a Lorena chiese - E tua sorella , Silvia che fa ?-
Risero Mauro e Lorena.- Tutta la bellezza che vedi intorno è opera sua , è lei il giardiniere tuttofare che rende piacevole il parco .- riflettendo ad alta voce Mauro aggiunse - mestiere più adatto non poteva desiderare , sempre indaffarata ed entusiasta , ne è appagata e felice e noi con lei.-
Lorena si incupì un attimo - Manca solo Luigi a completare la vecchia banda.-
-Già.- fu il laconico commento di Elsa - che fine avrà fatto ? L'ultima volta che lo vidi piangemmo a lungo insieme , stava partendo.-
- Si.- confermò Lorena - la famiglia dovette trasferirsi a causa del lavoro del padre ; non ne abbiamo più avuto notizie.-
Chiacchierarono ancora a lungo, quel giorno Elsa non rientrò al lavoro , quell'incontro meritava un pomeriggio d'assenza.
Cominciarono a calare le luci della sera, Mauro riordinò e chiuse l'edicola,Lorena recuperò Giacomo , esausto e bisognoso di un bel bagno.e con Elsa e Joker s'incamminarono verso l'uscita.
- A domani amici ! - Elsa svoltò l' angolo diretta a casa.
Ciao , a domani .- anche la piccola , serena famiglia se ne andò.
Si accesero le luci sul viale .
Passeggiava accostato al muro un elegante signore , alto e ben vestito , aveva il passo lento e lo sguardo di chi lontano da tanto tempo ritrova le cose al loro posto così come le aveva lasciate .
Il muro s'interruppe e da un cancello rimasto aperto faceva bella mostra di se un meraviglioso giardino e ricordò .
Ricordò quel giorno in cui avvenne un fatto molto strano .
Era solo un gioco ma per lui fu molto di più , fu la chiave che dischiuse un mistero ; il segreto fra il ricordo del passato e la conoscenza del futuro.
I suoi quattro amici vissero il presente e da esso giorno dopo giorno trassero ricordi .
Il suo destino fu diverso ; quando scese da quel gazebo si trovò nel futuro .
Da lì poteva vedere quel che sarebbe accaduto a tutti loro senza tuttavia avere la facoltà d'intervenire e apporre correttivi.
Un peso troppo grande per un bambino ; fu quasi contento d'andarsene da quel quartiere,da quella città.
Un'ultima occhiata al " Giardino del ricordo " e andò.



 I bambini sanno qualcosa che la maggior parte della gente ha dimenticato.
                                                
                                                     Keit Haring

     





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