Il tempo delle lusinghe,se mai c'è stato,è finito !
Non abbiamo mai voluto che l'8 Marzo fosse solo una data sul calendario una celebrazione; la parola da sola odora di polvere,puzza di stantio,ha il ritmo del rosario,lamentoso e querulo.
Quando ero una ragazza era l'occasione per invadere festanti con le mimose fra i capelli le piazze ,di ritrovarci a parlare del futuro ,di famiglia ,di lavoro.
Poi è diventata una nuova occasione commerciale,per fioristi e poeti di seconda mano,per amanti sfaticati,troppo presi da se stessi per avere tempo per noi.
L'altra metà del cielo,come diceva Mao,poteva essere compressa in questo squallido rito della pizza con le amiche una volta l'anno o nel regalino dei colleghi a scaricare la coscienza di tante cattiverie dette alle spalle per esigenze di carriera.
Siamo cresciute e con noi le nostre figlie.
Sono ferocemente orgogliosa delle ragazze che oggi si muovono con consapevolezza e determinazione nel mondo del lavoro,come fossero le mie figlie.
Non vi chiedono mazzi di fiori o caramelle.
Vogliono vedere riconosciuto il loro totale impegno di donne,madri o amati che siano,che rischiano anche la vita pur di fare ciò che ritengono giusto.
Sapete tutti che in questo momento la vicenda di Rossella Urru,la cooperante sarda rapita in Algeria,è nel cuore di molti; non è l'unica donna che giornalmente rischia la propria incolumità per amore di giustizia,per desiderio di pace,perchè aiutare chi ha di meno fa di noi una comunità coesa e civile.
Quelle ragazze non vogliono fiori,caramelle o regalini.
Vogliono che voi uomini,i nostri uomini,vi schieraste davvero al loro fianco,una volta per tutte.
Insieme a combattere l'inciviltà,la prepotenza,la protervia dei potentati di tutto il mondo.
Oggi parlandone con un amico mi ha detto "ma fin che ci sei chiedi anche la pace nel mondo !" sapete cosa ho risposto ?
"Non è ancora sera !"
Così uomini quando pensate a un regalo per le vostre donne pensate in grande,non solo caramelle.
Non abbiamo mai voluto che l'8 Marzo fosse solo una data sul calendario una celebrazione; la parola da sola odora di polvere,puzza di stantio,ha il ritmo del rosario,lamentoso e querulo.
Quando ero una ragazza era l'occasione per invadere festanti con le mimose fra i capelli le piazze ,di ritrovarci a parlare del futuro ,di famiglia ,di lavoro.
Poi è diventata una nuova occasione commerciale,per fioristi e poeti di seconda mano,per amanti sfaticati,troppo presi da se stessi per avere tempo per noi.
L'altra metà del cielo,come diceva Mao,poteva essere compressa in questo squallido rito della pizza con le amiche una volta l'anno o nel regalino dei colleghi a scaricare la coscienza di tante cattiverie dette alle spalle per esigenze di carriera.
Siamo cresciute e con noi le nostre figlie.
Sono ferocemente orgogliosa delle ragazze che oggi si muovono con consapevolezza e determinazione nel mondo del lavoro,come fossero le mie figlie.
Non vi chiedono mazzi di fiori o caramelle.
Vogliono vedere riconosciuto il loro totale impegno di donne,madri o amati che siano,che rischiano anche la vita pur di fare ciò che ritengono giusto.
Sapete tutti che in questo momento la vicenda di Rossella Urru,la cooperante sarda rapita in Algeria,è nel cuore di molti; non è l'unica donna che giornalmente rischia la propria incolumità per amore di giustizia,per desiderio di pace,perchè aiutare chi ha di meno fa di noi una comunità coesa e civile.
Quelle ragazze non vogliono fiori,caramelle o regalini.
Vogliono che voi uomini,i nostri uomini,vi schieraste davvero al loro fianco,una volta per tutte.
Insieme a combattere l'inciviltà,la prepotenza,la protervia dei potentati di tutto il mondo.
Oggi parlandone con un amico mi ha detto "ma fin che ci sei chiedi anche la pace nel mondo !" sapete cosa ho risposto ?
"Non è ancora sera !"
Così uomini quando pensate a un regalo per le vostre donne pensate in grande,non solo caramelle.